Acido folico in gravidanza: dosaggio e a cosa serve

Acido folico in gravidanza: dosaggio e a cosa serve

L’acido folico, detto anche vitamina B9, è una sostanza utile alla crescita e alla moltiplicazione cellulare, non prodotta dall’organismo ed è per questo che deve essere assunta con il cibo: è presente in special modo negli alimenti di origine vegetale, legumi e fegato, o in appositi integratori. Viene comunemente utilizzato da chi ha carenze di ferro ed è particolarmente raccomandato alle donne incinte, o che intendono avere un bambino. Ma approfondiamo l’argomento nel dettaglio, scoprendo insieme a cosa serve l’acido folico, il dosaggio quotidiano ideale e perché deve essere assunto soprattutto in gravidanza!

Il ruolo dell’acido folico durante la gravidanza

Il fabbisogno quotidiano di acido folico corrisponde normalmente a 0,2 mg. Nelle donne gravide, però, occorre raddoppiarlo a 0,4 mg: è stata infatti dimostrata la sua efficacia nella prevenzione delle malformazioni neonatali, in particolare quelle inerenti al sistema nervoso centrale, più precisamente del Tubo Neurale, dal quale si formano il cranio, il cervello, la colonna vertebrale e il midollo spinale. Si sviluppa nelle prime 20 settimane di gestazione ed è quindi il periodo più decisivo nel quale ricorrere indispensabilmente all’acido folico. È però molto importante continuare a prenderlo almeno per i due – tre mesi successivi per garantire il benessere di mamma e figlio e consentire un normale sviluppo del feto, che attinge dalle riserve della madre.

Se nei vostri programmi c’è già l’intenzione di rimanere incinte, comunque, iniziate a fare scorte di acido folico almeno un mese prima del concepimento: assumerlo con regolarità ancor prima di intraprendere una gravidanza riduce notevolmente anche il rischio di incorrere in un aborto spontaneo. Una sua carenza può portare alla nascita di un bambino prematuro o che pesi molto poco. In caso di gravidanza imprevista, invece, cominciate almeno ad assumerlo a partire dal primo test che ha dato esito positivo.

Se soffrite di patologie come il diabete e l’epilessia o siete già mamme di figli nati con malformazioni a carico del sistema nervoso, il fabbisogno di acido folico durante la gravidanza deve addirittura essere 10 volte maggiore: 4 mg, e non 0,4 mg. È meglio sempre abbondare poiché, comunque, la quantità in eccesso e quindi inutile viene eliminata spontaneamente dal nostro organismo. L’unica eventuale controindicazione da associare a un’integrazione eccessiva di acido folico è la sua tendenza a mascherare i sintomi di una carenza di vitamina b12.

L’assunzione di acido folico attraverso una dieta varia ed equilibrata deve essere imprescindibile, ma generalmente esistono degli appositi supplementi vitaminici consigliati in gravidanza per assicurare il giusto fabbisogno. Parlatene sempre con il vostro ginecologo, che saprà senz’altro indirizzarvi al meglio.

Gli effetti benefici di una corretta assunzione di acido folico

Il nostro organismo ha bisogno del giusto apporto di acido folico per svariate ragioni. Come è già stato detto, aiuta nei casi di anemia, ma favorisce anche un corretto funzionamento del fegato e del cervello. Utilissimo anche per chi vive periodi di intenso stress e per chi assume contraccettivi ormonali.

Oltre agli effetti benefici sopracitati riguardo alla sua assunzione prima e durante la gravidanza, è importante aggiungere che un corretto apporto di acido folico è molto importante anche nel periodo dell’allattamento.