Come riprendersi psicologicamente dopo un furto in casa

Come riprendersi psicologicamente dopo un furto in casa

L’esperienza di un furto in casa è certamente traumatica e destabilizzante. I postumi negativi di questa esperienza possono prolungarsi nel tempo e creare un circolo di ansia e di comportamenti ossessivi. Le emozioni e i comportamenti che, agli occhi dei più superficiali, possono risultare esagerate o comunque incomprese sono invece del tutto accettabili e meritevoli di essere accolte. È essenziale rifiutare immediatamente ogni sentimento di disagio interiore e di vergogna e protendersi verso un percorso di ripresa.

Le conseguenze psicologiche dei malcapitati sembrano essere comuni tra di loro. Vi è tra queste il trauma e il disagio di essere stati derubati di oggetti che potrebbero avere un certo significato emotivo; si crea così dentro di sé la sensazione che qualcuno abbia violato e derubato i nostri sentimenti, quindi l’oggetto in sé è la rappresentazione emotiva che raffigura una persona, un luogo o una situazione.

Un altro disagio è rappresentato dai comportamenti ossessivi che si assumono dopo il furto. Tra questi vi è l’eccessivo controllo sulle cose e sulle situazioni. Controllare che la casa sia al sicuro e assumere un atteggiamento di controllo esasperante ad ogni rumore sospetto sono tutti campanellini d’allarme che devono far riflettere.

Riprendersi da un furto è certamente essenziale per non essere schiavi di sentimenti negativi e vivere in libertà anche se si attraversano situazioni poco piacevoli. Non lasciarsi vincere dall’ansia o da vari turbamenti è possibile. In questo articolo forniremo piccoli consigli per riprendersi da un furto in casa e lasciarsi alle spalle questa esperienza dolorosa.

Come agire per la prevenzione

Per prima cosa occorre cercare di agire puntando sulla prevenzione, per non ritrovarsi a dover affrontare lo shock emotivo di subire un furto in casa. In termini di prevenzione sarebbe importante dotare la nostra abitazione di un sistema di sicurezza consistente in un sistema antifurto con kit allarme.

Fra i prodotti di questo genere, che potrebbero essere installati, c’è anche il kit antifurto proposto da Sicurezza.pro. Questi sistemi possono essere integrati in modo semplice con tanti accessori. Ad esempio possiamo citare il kit SuperOKKIO con centrale a doppia frequenza che presenta un combinatore telefonico per linea fissa o GSM integrato.

Parlare con una persona di fiducia

Il primo consiglio per cercare di riprendersi dopo un furto in casa è parlare dell’accaduto con le persone di cui ci fidiamo. Non bisogna reprimere nessun sentimento o schiavizzare le nostre emozioni. Se il sentimento predominante è la vergogna, la delusione o il senso di smarrimento, è bene confidarlo a qualcuno, ma questo qualcuno deve essere una persona empatica e di fiducia, perché non tutti capiranno il corrente stato d’animo.

Rivolgersi ad uno psicologo

Il secondo consiglio è rivolgersi a persone competenti, come uno psicologo. La figura dello psicologo è molto importante, perché solo un professionista può indirizzare verso un inizio di guarigione. Anche in questo caso non bisogna avere vergogna o rifiuto nel farsi aiutare da uno psicologo.

Difatti molte persone che hanno subito un furto in casa spesso rifiutano di farsi aiutare da un professionista perché sottovalutano il loro stato emotivo o perché pensano che si debba andare dallo psicologo solo per motivi considerati più seri. Nessun motivo è ridicolo o insignificante se procura sofferenza e disagio interiore.

Non parlare troppo del problema

Il terzo consiglio è quello di non parlare troppo o con chiunque del problema. Parlare continuamente del furto o del nostro stato d’animo ha delle ripercussioni negative sulla nostra mente. Pronunciare invece frasi di fiducia nei confronti della guarigione e del futuro risulta essere molto efficace e potente.

Demoralizzarsi e abbattersi è comprensibile all’inizio dell’accaduto, ma assumere un atteggiamento di vittoria sulla situazione aiuterà a cambiare e a guarire più velocemente. Comprendere che così come non si è schiavi delle emozioni, non lo si è neanche della situazione accaduta è un passo verso la libertà emotiva.

Meditare

Il quarto consiglio consiste nella meditazione. Meditare su ciò che è successo e pensare come migliorare la situazione è certamente utile al fine di combattere ansie e comportamenti ossessivi dettati dalla paura. Decidere con fermezza di rigettare pensieri di paura sarà l’arma più potente contro la paura stessa. Molti studi affermano che ciò che accade nella mente è il risultato delle azioni, dei comportamenti e dei sentimenti.

Governare la mente spesso vuol dire governare il corpo e le emozioni. Sapere che si ha la possibilità di rigettare un pensiero o un sentimento negativo e di non essere schiavizzati da questi darà alla persona che soffre un modo diverso di guardare la situazione e ciò che l’attanaglia. Pertanto risulta utile sostituire i pensieri di paura con quelli di fiducia e vittoria.