Dermatite seborroica: cause e rimedi della nonna

Dermatite seborroica: cause e rimedi della nonna

Innanzitutto è bene comprendere che cosa sia la dermatite seborroica e come distinguerla da altre patologie anche piuttosto similari. Quasi sempre, anche se non in tutti i casi, questa tipologia di dermatite colpisce principalmente la zona del cuoio capelluto. Come accade solitamente per tutte le dermatiti, anche in questo frangente il prurito e gli arrossamenti della zona interessata sono le problematiche più fastidiose. Anche la forfora, insieme ad un prurito distribuito per tutto il corpo, è tra i sintomi più comuni per l’insorgere di questo tipo di dermatite.

Sintomi della dermatite seborroica

Arrossamenti e anche forte bruciore, una dermatite seborroica può portare anche ad un attacco alle zone del corpo dove ci sono più ghiandole sebacee: sopracciglia, orecchie e cuoio capelluto, inguine ed ascelle. A seconda del tipo di infezione che ci colpisce possiamo subire un differente tipo di attacco batteriologico.

Questa patologia si mostra solitamente attraverso il cambiamento della pelle che assume un colore fortemente rosato. Inoltre si ha una perdita di piccoli strati superficiali, per una sorta di “effetto squame”. Tutto ciò viene causato da un fastidioso fungo che irrita notevolmente ma può essere tranquillamente debellato attraverso alcune semplici regole.

Cause della dermatite seborroica

Come detto, piccole squame e anche crosticine, a volte rosacee, altre volte di un colore tendente al giallognolo. Chi ha avuto in precedenza il morbillo può trovare alcuni aspetti del tutto similari, piuttosto comuni tra i due stati batteriologici.

Non utilizziamo prodotti a base di polveri come ad esempio il talco. Una polvere di talco infatti andrebbe a seccarsi sulla nostra pelle, aggravando la situazione. Come nel caso del morbillo, anche in questo frangente, cospargersi con del talco per un immediato sollievo può portare a spiacevoli conseguenze. In definitiva per eliminare il prodotto in un secondo momento si dovrà fare molta attenzione a non irritare o strofinare i nostri arrossamenti.

Rimedi della nonna

Curarsi tramite l’alimentazione è possibile in questo caso, ma soprattutto prevenire l’insorgere dell’infiammazione controllando costantemente il livello di grassi saturi e zuccheri che ingeriamo. Questi due elementi infatti potrebbero anche aggravare le condizioni della patologia. Anche l’elevato consumo di latticini e di prodotti lievitati può aumentare il bruciore e alimentare la formazione di fastidiosi arrossamenti. Al contrario, preferite il pesce, ricco di omega 3 e grassi polinsaturi. Contrastare alcune patologie è sempre più possibile e soprattutto efficace grazie agli studi in campo alimentare.

Tra i rimedi naturali elenchiamo l’olio di borragine, l’echinacea, ma anche il tarassaco e la fumaria, passando per la bardana. Alcuni nomi di questi elementi, già presenti in natura, sicuramente li conosciamo, altri sono ancora poco utilizzati ma molto efficaci.

  • L’olio di borragine alle prime manifestazioni allergiche risulta indicato per ravvivare la cute, indebolita dall’infezione. A volte si utilizza come alternativa dell’olio di mandorle dolci.
  • L’echinacea è un prodotto naturale famoso per le proprietà antibatteriche e antimicrobiche. Solitamente vengono utilizzate creme o pomate a base di echinacea. Utile non solo per casi di dermatite seborroica ma anche per lenire gli effetti indesiderati della psoriasi.
  • Il tarassaco ricco di acido caffeico, che nulla centra con la bevanda, elimina le impurità del sebo grazie alle caratteristiche intrinseche depurative.
  • La fumaria è una particolare pianta indicata per un’azione antinfiammatoria e antiallergica. I suoi principi attivi toccano anche i nostri reni.
  • Infine la bardana racchiude al suo interno proprietà decongestionanti, inoltre stimola la funzionalità a livello epatico e contribuisce a favorire i processi digestivi.

Ricordiamo che questo tipo di dermatite non è causa di caduta di capelli, di solito infatti si limita ad una desquamazione ed a un classico “effetto unto”.