Ernia iatale: cause, diagnosi, intervento e rimedi

Ernia iatale: cause, diagnosi, intervento e rimedi

L’ernia iatale è una patologia discretamente diffusa a carico dello stomaco e consiste nella fuoriuscita di una sua porzione verso l’alto, attraverso lo iato esofageo, ovvero un foro presente naturalmente nel diaframma. Anche se è più comune nelle persone anziane o in sovrappeso, non è sempre facile da diagnosticare, perché spesso è asintomatica o viene confusa con altre patologie. Ma nel momento in cui inizia a provocare disturbi inequivocabili, di tipo gastrico e a volte anche di tipo cardiaco, può rappresentare un serio problema di salute che è opportuno affrontare al più presto. Scopriamo dunque insieme quali sono le cause, come arrivare a una corretta diagnosi e tutto ciò che riguarda la sua risoluzione, tra intervento e rimedi che possono aiutarci a convivere con questa fastidiosa patologia.

Cause

Fattori come l’obesità, la gravidanza, la cattiva postura o sforzi fisici intensi e prolungati possono dare origine all’ernia iatale, in quanto è causata da un amento della pressione addominale che favorisce l’erniazione dello stomaco attraverso il diaframma. Ma può svilupparsi anche in seguito a una semplice predisposizione genetica, o essere dovuta a una scarsa muscolatura che interessa quella zona.

Come diagnosticarla

Le ernie di piccole dimensioni sono praticamente asintomatiche e molto spesso un soggetto può scoprire di averne una in modo del tutto casuale, durante accertamenti prescritti dai medici per altre motivazioni. In questo caso, non causando apparenti disturbi, è possibile conviverci senza problemi e al limite monitorarla costantemente. Diverso è invece se l’ernia è più voluminosa, causando la risalita di cibi e acidi attraverso l’esofago e i classici sintomi correlati. La gastroscopia e la radiografia con contrasto sono in genere i metodi più efficaci per diagnosticarla con sicurezza.

Esistono tre tipi di ernia iatale:

  • Ernia iatale da scivolamento: la più comune e anche la meno preoccupante (corrisponde all’80% dei casi), poiché con il tempo potrebbe anche regredire spontaneamente e di solito non causa particolari disturbi, tranne il tipico reflusso gastroesofageo. Diffusissima tra le persone anziane e obese.
  • Ernia iatale paraesofagea: la parte fuoriuscita dello stomaco non ha modo di tornare in sede e rimane intrappolata e fissa nella cassa toracica senza possibilità di regressione. Ma anche in questo caso, potrebbe non provocare disturbi rilevanti.
  • Ernia iatale mista: una via di mezzo tra l’ernia da scivolamento e quella paraesofagea. È la forma più grave delle tre, che in genere richiede indispensabilmente l’intervento chirurgico, ma per fortuna è anche la più rara da riscontrare.

Intervento e rimedi

Chi soffre di ernia iatale deve prestare particolare attenzione al momento del pasto: masticare lentamente è importantissimo, come anche evitare di assumere cibi e sostanze che possono incrementare la risalita di succhi acidi, o quantomeno limitarne il consumo (cibi grassi, bibite gassate, cioccolato, nicotina, alcol e caffeina). Fare piccoli pasti ma frequenti, e in generale mantenere uno stile di vita sano ed equilibrato, è la regola fondamentale per chi soffre di ernia iatale, come anche non distendersi subito dopo aver mangiato e non indossare abiti troppo stretti.

La classica terapia farmacologica, invece, consiste nella somministrazione di sostanze che hanno lo scopo di proteggere la mucosa esofagea e velocizzare lo svuotamento gastrico, ma è importante ribadire che niente di tutto questo, comunque, guarisce l’ernia iatale: si punta semplicemente alla riduzione dei sintomi, poiché l’unica, vera e definitiva risoluzione del problema consiste nell’intervento chirurgico, riservato tuttavia soltanto alle forme più gravi.