Si entra in queste sette affascinati da un mito di snellezza e dieta alimentare che però ben presto si dimostrano vere e proprie anticamere di malattie ben più gravi di ordine psicologico e fisico. E’ l’anticamera della schizofrenia e della denutrizione.
Forse unica voce fuori dal coro ci è sembrata Instagram dove si è creato un gruppo di “recovery” ossia di sostegno a queste persone che, una volta entrate in questi gruppi rischiano di saltare letteralmente in aria.
“Per una ragazza che soffre di disturbi alimentari è come giocare a campo fiorito. Se clicchi bene sopravvivi, se scegli male salti in aria”.
Per chi vuole approfondire cosa sia l’anoressia e a che cosa possa condurre consiglio di leggere l’articolo https://www.studiopsicologiaabruzzo.it/psicologo/disturbo-di-anoressia-gruppi-ana.html.
I ragazzi entrano in contatto con questo mondo in fasi successive, parlandone dapprima in famiglia, poi con amici ed infine approdano in questi gruppi ANA. Queste sono delle sette che arrivano a disconoscere il proprio corpo e la propria identità, in un cammino che non può portare che alla morte.
Le ragazze sono quelle che rischiano di più in una età che va dai 12 ai 25 anni con una maggiore incidenza per le 15enni. Ci si approfitta della loro fragilità e del loro smarrimento sociale. Il fenomeno dei Gruppi Pro Ana è all’attenzione delle forze di Polizia e dello Stato che gli attribuiscono grande importanza, tanto da allertare le istituzioni con leggi e decreti che sono al vaglio del Senato. Se vivete questo periodo consultatevi con un dietologo o ricorrete a dei colloqui con degli psicoterapeuti. Vi aiuteranno a capire!
A cura di Studio Psicologia Abruzzo