Lo stress da lavoro può costare milioni di dollari alle aziende: il nuovo studio

Lo stress da lavoro può costare milioni di dollari alle aziende: il nuovo studio

Il logoramento professionale correlato al lavoro, comunemente indicato come burnout, può generare spese considerevoli per le imprese. Una recente pubblicazione sull’American Journal of Preventive Medicine, firmata da un team composto da studiosi del PHICOR, del Baruch College, della Johns Hopkins University e della Knauss School of Business, suggerisce che ogni organizzazione potrebbe sborsare tra 4mila e 21mila dollari l’anno per ciascun lavoratore in preda a questo problema. L’analisi si basa su un modello di simulazione computerizzata in grado di quantificare gli oneri finanziari che derivano da livelli elevati di stress lavorativo.

Un modello di simulazione per comprendere i costi

Il gruppo di ricerca, guidato da Bruce Y. Lee, ha messo a punto un sistema che riproduce diverse fasi, passando da uno stato di partecipazione soddisfacente all’attività quotidiana a forme di disimpegno e abbandono professionale.

Il modello tiene conto di fattori emotivi e del ruolo specifico ricoperto all’interno della struttura aziendale, rappresentando così scenari molteplici. L’obiettivo è fornire ai dirigenti e ai responsabili una stima concreta dei costi elevati derivanti dallo scarso benessere del personale.

Gli specialisti hanno ipotizzato che, in un’organizzazione con mille collaboratori, la spesa annuale correlata al burnout possa avvicinarsi ai cinque milioni di dollari. Secondo quanto espresso in via indiretta, tale informazione rappresenterebbe un utile indicatore per i vertici aziendali, invitandoli a prestare una maggiore attenzione alle condizioni dei propri dipendenti. Migliorare la qualità della vita in ufficio porterebbe a minori esborsi e a un innalzamento dei ricavi.

Stime economiche per le diverse tipologie di lavoratori

I ricercatori hanno calcolato che il personale retribuito a ore, se soggetto a stress prolungato, comporterebbe un esborso medio di 4mila dollari l’anno. Per i lavoratori con stipendio fisso, la cifra salirebbe a circa 4.257 dollari.

Nel caso di figure responsabili di team, si supererebbero i 10.800 dollari, mentre per i dirigenti di alto livello la stima arriverebbe a 20.683 dollari annui. Gli autori sottolineano la rilevanza tangibile di questi numeri, poiché mettono in luce quanto la salute psicofisica del singolo dipendente possa influenzare in modo notevole il bilancio dell’azienda.

I dati raccolti consentono inoltre di definire un valore indicativo da destinare al contrasto del fenomeno. L’idea è che ogni realtà organizzativa possa valutare investimenti in attività volte a prevenire l’eccessivo sovraccarico e a favorire una migliore gestione dello stress. Questa strategia si rivelerebbe vantaggiosa, poiché inciderebbe in modo positivo sulle risorse economiche complessive.

Prevenire il burnout e sostenere i lavoratori

Nel commentare i risultati, i ricercatori hanno fatto presente che piani per la salute mentale o iniziative di educazione finanziaria potrebbero aiutare chiunque abbia necessità di un sostegno più efficace. Tra i possibili interventi, rientrano programmi di sensibilizzazione sul carico lavorativo e agevolazioni finalizzate a migliorare l’equilibrio personale.

Secondo quanto riferito da Molly Kern, un’altra voce di spicco della ricerca, una percentuale significativa di individui sarebbe silenziosamente alle prese con pressioni legate all’ambiente di lavoro. I vertici aziendali dovrebbero quindi valutare in che modo la propria cultura interna e i benefit disponibili possano incrementare il benessere del personale.