La paura di restare soli è tutt’oggi più diffusa di quanto si immagini, tanto da poter arrivare a influenzare negativamente la vita e la salute di chi ne soffre. In questi casi, infatti, si tende a considerare la solitudine in maniera negativa, come qualcosa da rifuggire e, molto spesso, da riempire a tutti i costi, quando invece sarebbe possibile ricavare molto dai momenti che trascorriamo senza nessun altro intorno. Come superare, dunque, questa fobia? Qui di seguito qualche utile consiglio per farsi forza e imparare a stare bene anche da soli!
La solitudine: un’occasione per crescere
Innanzitutto, prendiamo atto della nostra fobia e scaviamo dentro di noi per capire quanto e in che modo condiziona la nostra esistenza. È prerogativa delle persone insicure e con scarsa autostima la necessità di avere sempre qualcuno su cui poter contare, che stia con loro e alleggerisca con la sua presenza il loro vivere quotidiano. In realtà, chi è che non lo vorrebbe?
Tuttavia, imparare a contare anche solo su noi stessi, essere indipendenti, dedicarci a ciò che ci piace fare svincolati da tutto e tutti, è fondamentale non solo per far sì che la nostra vita giri per il verso giusto, ma anche perché se non stiamo bene in primis con noi stessi, non potremo mai star bene neanche con gli altri.
La solitudine non va assolutamente vista come una condizione negativa, tutt’altro. Può essere anzi vista come un’occasione per crescere, per riflettere e per conoscerci meglio, per capire cosa vogliamo veramente e cosa ci rende davvero felici. In altre parole, per ascoltarci.
Le persone che hanno paura di restare sole finiscono spesso con l’accontentarsi della compagnia di chiunque, condividendo le proprie giornate con chi magari, in fondo, non le rende davvero felici. Prima di demonizzare la solitudine, perciò, cerchiamo di trovarle quantomeno un’alternativa migliore. Il vecchio detto “meglio soli che male accompagnati” non passa mai di moda. Noi siamo i padroni della nostra vita e per noi stessi dobbiamo venire prima di chiunque altro.
Si è davvero soli, in fondo?
È importantissimo non confondere l’essere single con l’essere soli. Potremmo infatti percepire questa condizione in maniera distorta, credendoci soli quando in realtà siamo circondati da persone che ci amano e che sono pronti ad aiutarci in qualunque momento, alle quali sarebbe possibile anche confidare le nostre più intime paure.
Le storie d’amore, invece, iniziano e finiscono; e non è comunque obbligatorio vivere una relazione. Se ci capitasse di conoscere qualcuno, di innamorarci, lo vivremmo come un valore aggiunto alla nostra vita. Che senso avrebbe, altrimenti, accostarsi a qualcuno e rimanere insoddisfatti?
Niente può e deve sostituire la gioia che ci dà trascorrere del tempo con chi consideriamo nostro amico, vivere momenti spensierati, andare al cinema, a un concerto, a teatro o semplicemente a fare una passeggiata. Tutte cose a cui, comunque, possiamo dedicarci anche da soli. È indispensabile avere fiducia nelle nostre capacità e non precluderci nulla.
Guardiamoci allo specchio ogni giorno e diciamo a noi stessi: “sono la persona con cui dovrò trascorrere il resto della mia vita”. In ultimo, ma non per questo meno importante: se non l’abbiamo già fatto, consideriamo l’idea di scegliere di condividere la nostra vita con un animaletto, che sia un cane o un gatto. Nessuno più di loro saprebbe riempirci il cuore e le giornate, dimostrandoci il loro amore e non facendoci sentire mai soli.