La sindrome metabolica è una problematica con la quale, ogni giorno, tantissime persone hanno a che fare. In cosa consiste? Quando la si chiama in causa, si inquadra una situazione fisica che vede una combinazione tra fattori di rischio cardiovascolare e valori del sangue fuori norma.
Per diagnosticare la sindrome metabolica è necessario considerare diversi fattori. Uno di questi è la circonferenza addominale. Il parametro limite è pari ai 102 cm nell’uomo e a 88 nella donna. Proseguendo con i fattori da considerare, un doveroso cenno deve essere dedicato alla pressione arteriosa. In questo caso, i valori massimi sono pari a 130 mmHg per la sistolica e a 85 per la diastolica.
Un doveroso cenno deve essere dedicato anche al colesterolo hdl. In questo caso, bisogna considerare come valore limite per i pazienti di sesso maschile un valore inferiore ai 40 mg/dl. Per le donne, invece, deve destare preoccupazione un valore sotto ai 50 mg/dl.
Un altro fattore che contribuisce alla diagnosi di sindrome metabolica è il valore dei trigliceridi. In questo frangente, bisogna preoccuparsi se, a seguito degli esami, viene riscontrato un valore superiore ai 150 mg/dl. Ricordiamo infine il ruolo della glicemia, che non deve essere superiore ai 110 mg/dl.
Per amore di precisione, è il caso di rammentare che, per poter parlare di sindrome metabolica, è necessaria la coesistenza di almeno dei tre fattori di rischio sopra citati.
Cause
Quali sono le cause della sindrome metabolica? Quando le si chiama in causa, si possono prendere in considerazione diversi aspetti. Tra questi, è possibile citare lo stile di vita scorretto. In alcuni frangenti, la sindrome metabolica può essere associata a una situazione di ereditarietà.
Il valore della prevenzione
Chiaro è che, quando si parla di sindrome metabolica, è necessario ragionare in ottica di prevenzione. Sono diverse le strade da valutare. Nei casi in cui, come accennato nelle righe precedenti, si ha a che fare con l’ereditarietà, può essere opportuno procedere, previo consiglio del medico, all’assunzione di integratori mirati.
Lo stile di vita rimane in ogni caso il principale punto di riferimento. Essenziale a tal proposito è mantenere il peso forma. Per raggiungere quest’obiettivo, è opportuno concentrarsi sull’attività fisica. L’optimum, soprattutto se si parte da una vita sedentaria, prevede il fatto di dare spazio all’attività aerobica. Tra le discipline in questione rientrano il nuoto, la camminata/corsa lenta, la bicicletta.
Il peso forma può essere mantenuto anche tramite la dieta. Esistono consigli specifici da seguire in caso di prevenzione della sindrome metabolica? Assolutamente sì! Tra i consigli da seguire rientra il fatto di concentrarsi sull’assunzione di fibre. Grazie a questi nutrienti, che si possono trovare nella frutta, nella verdura, nei legumi, nei cereali integrali, è possibile rallentare notevolmente l’assorbimento del glucosio nel sangue.
Fondamentale è anche gestire i pasti tenendo conto di un adeguato apporto proteico. Proseguendo con le dritte da considerare nel momento in cui si ha a che fare con la dieta per la prevenzione della sindrome metabolica, un doveroso cenno deve essere dedicato al fatto di non esagerare con i grassi idrogenati. Questo significa mettere definitivamente da parte cibi come l’olio di palma e quello di cocco. Essenziale è evitare i grassi saturi, presenti invece nei salumi e nelle carni rosse.
In una dieta contro la sindrome metabolica trovano posto anche gli spuntini, fondamentali per tenere attivo il metabolismo. Cosa si può scegliere per il pasto di metà mattina o di metà pomeriggio? Le alternative che si possono chiamare in causa sono diverse. Si va dalla tazza di the verde fino alla frutta, a patto che sia di basso indice glicemico (ottime a tal proposito sono le prugne, le mele, le pesche.