Bisogna ricordare infatti che il lavoro per ricreare le condizioni precedenti alla diffusione del pesticida negli allevamenti è molto lungo, perché può durare anche per due mesi. La sostanza non ha un livello di tossicità alto, ma resiste a lungo nel luogo in cui si trova. Per questo motivo in alcuni casi potrebbero non essere sufficienti nemmeno i lavori di decontaminazione.
In ogni caso questo riposo forzato sta causando, secondo i dati forniti dal Fatto Alimentare, una vera e propria mancanza di uova nei supermercati. Sarebbero stati riscontrati problemi di fornitura a Milano in diversi punti vendita. In alcuni negozi la situazione va avanti in questo modo da diverse settimane e le scorte di uova stanno terminando. Segnalazioni al Fatto Alimentare sono arrivate anche dal Piemonte e dalla Liguria.
Solo una catena di supermercati ha ammesso l’esistenza di un problema che deriverebbe proprio dalla situazione che si è venuta a creare a causa del fipronil e dell’influenza aviaria. Quest’ultima di recente è arrivata anche nel nostro Paese, dopo una diffusione in vari Stati europei, causando nella Pianura Padana la chiusura di più di 30 allevamenti.
La crisi delle forniture sta naturalmente facendo incrementare i prezzi. La Camera di Commercio di Forlì ha rilevato che si è verificato un aumento nell’ultimo mese del 20% (la percentuale sale del 50% rispetto all’anno scorso). La situazione quindi non è per niente positiva, anche perché i prezzi potrebbero subire ulteriori aumenti in un periodo, quello della fine dell’anno, in cui solitamente la richiesta del prodotto è in crescita.