Come coltivare il rosmarino

Come coltivare il rosmarino

Una delle erbe aromatiche più apprezzate, prolifiche e profumate è senza dubbio il rosmarino. Molto utilizzato per scopi culinari, per preparare verdure e legumi e donare sapore alla carne, il suo nome significa “rugiada di mare”, poiché cresce spontaneamente a ridosso dei litorali di Africa, Asia ed Europa. Perfetto anche come rimedio naturale per contrastare svariati disturbi tra cui gonfiore, colon irritabile e raffreddore, è indispensabile per chi possiede un orto o desidera usufruirne ogni volta che vuole coltivandolo in prima persona.

Si presta benissimo alla coltivazione in giardino o in vaso, non necessita di cure particolari e si adatta a tutti i tipi di terreno, pur prediligendo quelli più acidi e secchi: l’importante è che non siano troppo umidi. Trae particolare giovamento da una buona esposizione solare e resiste al freddo, tranne a lunghe gelate per le quali è opportuno coprire la pianta con un telo, o spostarla in luoghi riparati se l’avete piantata in vaso. Scopriamo perciò nel dettaglio come coltivare il rosmarino!

La coltivazione

Se scegliete di coltivare il rosmarino in vaso fate attenzione alle sue dimensioni, preferendone uno non troppo grande, poiché la pianta tende a crescere e a espandersi e può arrivare a raggiungere i tre metri. È possibile coltivarlo a partire da semi oppure da talee, il procedimento è praticamente lo stesso, ma il rosmarino è in grado di svilupparsi meglio attraverso le talee (frammenti di pianta tagliati e piantati per farli rigenerare).

Procuratevi quindi un taglio di circa 10-15 centimetri in un vivaio. La stagione più adatta è la primavera, ma può andar bene anche l’inizio dell’autunno se dove vivete il clima non è troppo rigido. Prima di piantarlo nel vaso riempito con terra e sabbia, tagliate l’estremità inferiore di almeno 2-3 centimetri. Innaffiate regolarmente per le successive tre settimane finché non vedrete formarsi le radici, e continuate a seguirne la crescita posizionandolo in un posto soleggiato.

La stessa procedura vale anche per la coltivazione in giardino, con minori restrizioni se decidete di lasciare crescere la pianta liberamente. Assicuratevi soltanto che non ci siano ristagni idrici e che il terreno sia quindi ben drenante, poiché altrimenti le radici tenderebbero a marcire. Se non vi va di coltivarlo, potete anche comprare direttamente una piantina di rosmarino da posizionare in un vaso di terracotta o di argilla.

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La cura

L’innaffiatura deve essere regolare, sì, ma senza mai esagerare con la quantità d’acqua, soprattutto se il rosmarino si trova in giardino: anche la pioggia, infatti, può essere in grado di fornirgli l’acqua di cui necessita. Ma in estate, per ovvi motivi, dovrete provvedere più spesso, almeno ogni 2-3 giorni, a una corretta innaffiatura.

Per il resto, il rosmarino non ha bisogno di particolari cure, neanche di concime (solo durante il primo anno di vita, poi non più), ma va potato quando è necessario per evitare che raggiunga dimensioni troppo estese, per donargli una forma più armoniosa e mantenerlo in salute. Le potature devono insomma essere proporzionate allo sviluppo che intendete favorire.

Per utilizzare i rametti, raccoglieteli a piacimento in qualsiasi momento dell’anno e, se preferite, potete anche congelarli in freezer per un massimo di sei mesi. Potete usare il rosmarino come condimento in cucina, per conferire sapore agli alimenti, per la preparazione di infusi depuranti, o addirittura per profumare alcuni punti della casa, creando piccoli appositi sacchettini da posizionare nei cassetti.