Che cosa accade all’organismo con il passare degli anni e, soprattutto, quale strategia possiamo adottare per attraversare la terza età in forma?
Benessere in ogni fase diventa il tema centrale di un’indagine condotta da tre atenei – Harvard University, Queen’s University Belfast ed Edith Cowan University – che ha esaminato in dettaglio il legame fra alimentazione quotidiana e qualità della vita dopo i sessant’anni.
I ricercatori hanno scoperto che una tavola colorata di frutta e verdura può tradursi in un invecchiamento più equilibrato: meno fragilità fisica, funzionalità migliore e stabilità mentale più salda.
Secondo il team internazionale, impegnato da anni in questo ambito, un regime alimentare centrato sui vegetali non rappresenta solo una buona abitudine, ma una delle opzioni più accessibili per rallentare gli effetti del tempo.
Flavonoidi e longevità: cosa raccontano i dati
Le conclusioni nascono dall’analisi del Nurses’ Health Study e dell’Health Professionals Follow-Up Study, due indagini longitudinali che monitorano stili di vita e salute dal secolo scorso.
In questa occasione sono state valutate le abitudini di oltre 85 mila partecipanti con almeno 60 anni, seguiti da 12 a 24 anni: un campione di dimensioni raramente disponibili negli studi sull’invecchiamento.
Ogni quattro anni, questionari dettagliati hanno permesso di calcolare il «flavodiet score», basato sulla frequenza di cibi quali tè nero e verde, mele, agrumi, frutti di bosco e vino rosso; il punteggio è stato poi confrontato con indicatori di fragilità, efficienza motoria e benessere psicologico.
Quanto basta per fare la differenza
Dall’esame statistico emerge che chi raggiungeva i livelli più alti di flavonoidi mostrava un rischio inferiore del 15% di fragilità fisica, del 12% di riduzione funzionale e, nel caso delle donne, lo stesso margine di protezione per la salute mentale.
Gli autori hanno calcolato che tre porzioni in più al giorno di alimenti ricchi di queste sostanze bastano a ridurre sensibilmente i pericoli legati all’avanzare dell’età.
La dottoressa Nicola Bondonno ha sottolineato che piccoli ritocchi quotidiani possono evitare cadute, ricoveri e perdita di autonomia, con benefici estesi anche ai sistemi sanitari.
Idee pratiche per il piatto di ogni giorno
Per mettere in pratica i risultati, basta cominciare la mattina con una tazza di tè verde o nero accompagnata da yogurt e frutti di bosco, fonte concentrata di flavonoidi, fibre e vitamine.
Durante la giornata, una mela in tasca o un’arancia sulla scrivania offrono quercetina e flavanoni, mentre un quadratino di cioccolato fondente al 70 % soddisfa il palato senza sensi di colpa.
Perfino prezzemolo, origano e timo – spesso relegati a semplice guarnizione – racchiudono quote preziose di queste molecole: insaporire i piatti con erbe fresche permette di alzare il flavodiet score senza sforzi. Per le occasioni speciali, un bicchiere di vino rosso completa il menu.
Gli esperti ribadiscono che la costanza nel tempo è il vero alleato: coltivare queste abitudini già dalla mezza età consente agli effetti protettivi di accumularsi e di tradursi, negli anni, in maggiore autonomia e lucidità.