La tristezza invernale è una vera malattia

La tristezza invernale è una vera malattia

La tristezza invernale è quella sensazione di leggera depressione che subentra nel periodo dell’anno in cui cominciano ad arrivare i primi freddi e si ha una riduzione delle ore di luce. Complice anche il cambio dell’ora, molti vivono questa stagione con una serie di sintomi che intaccano il benessere psicofisico. Chi soffre della tristezza invernale sente la mancanza di energia, ha una sonnolenza più accentuata e dichiara di essere privo di stimoli.

Il nome tecnico della sindrome è disordine affettivo stagionale e per alcuni diventa davvero problematico riuscire a lavorare o svolgere i compiti della vita quotidiana. Si manifesta spesso il bisogno di dormire in maniera esagerata, si accentua la sensazione di fame con un desiderio di carboidrati e come conseguenza di tutto ciò si può prendere qualche chilo di troppo.

A volte si ha uno spettro sintomatologico completamente opposto, visto che il cosiddetto mal d’inverno può comportare anche difficoltà ad addormentarsi e la perdita di appetito. Oggi gli esperti sono convinti che non si tratta soltanto di una blanda sensazione di malinconia: la tristezza d’inverno sarebbe una vera e propria sindrome, una vera malattia.

Le ultime stime affermano che circa il 10-15% della popolazione è affetto da mal d’inverno. Le cause sono tante e molti studiosi le rintracciano nell’evoluzione. Gli esperti spiegano che durante l’era glaciale gli uomini avevano la tendenza a rallentare i loro ritmi con l’arrivo dell’inverno per preservare le scorte energetiche. Era un atteggiamento tipico specialmente delle donne in età riproduttiva, per impegnarsi nella gravidanza, un evento che comportava molto sforzo a livello fisico.

Ma non sarebbe soltanto una questione di percorso evolutivo. Nel subentrare della sindrome del mal d’inverno giocherebbero un ruolo fondamentale la dopamina e la noradrenalina. In particolare è stato dimostrato che proprio queste due sostanze possono condizionarci nel farci svegliare al mattino pieni di energia oppure no.

Inoltre in tutto il meccanismo interverrebbero anche la melatonina e la serotonina. Il livello della prima sarebbe rallentato e invierebbe dei messaggi sbagliati al corpo per ciò che concerne le diverse fasi del giorno. Nel caso della serotonina interverrebbero vari fattori, soprattutto la diminuzione della luce solare, a rendere più difficile la sensazione di felicità e di buonumore.