Quando si parla di influenza ci si riferisce ad una patologia che coinvolge l’apparato respiratorio e che è causata da virus. Generalmente le epidemie di influenza si verificano nel nostro Paese nel corso dei mesi invernali, ma possono verificarsi casi di contagio anche in altri periodi dell’anno. Possono comparire sintomi leggeri, ma in alcuni casi le condizioni di salute possono aggravarsi con la presenza di un quadro sintomatologico più severo. Per questo è importante fare attenzione alle possibili complicazioni, che possono presentarsi nei soggetti più a rischio, come i bambini, gli anziani e i soggetti che soffrono di malattie croniche.
Sintomi dell’influenza
Anche nel caso dell’influenza che colpirà gli Italiani tra gli ultimi mesi del 2017 e l’inizio del 2018, i sintomi sono quelli classici delle patologie di questo tipo. In generale possono passare da uno a quattro giorni dopo l’esposizione al virus prima della comparsa della sintomatologia (incubazione). Per quanto riguarda la durata, l’influenza può manifestarsi per un periodo che va da 7 giorni nel caso degli adulti ai 10 giorni per i più piccoli.
Sono diversi i possibili sintomi dell’influenza. Possono essere presenti anche più condizioni contemporaneamente:
- mal di gola,
- mal di testa,
- naso chiuso,
- naso che cola,
- tosse,
- stanchezza,
- brividi,
- febbre, solo in alcuni casi,
- con maggiore frequenza nei bambini, vomito e diarrea.
Cause dell’influenza 2017/2018
Per la stagione 2017/2018 sono stati individuati alcuni virus in particolare. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha confermato che si tratta degli stessi microrganismi che hanno caratterizzato l’influenza dello scorso anno, insieme ad una nuova variante. Si tratta di:
- A/Hong Kong/4801/2014 (H3N2),
- B/Brisbane/60/2008 (lineaggio B/Victoria),
- B/Phuket/3073/2013-like (lineaggio B/Yamagata),
- A/Michigan/45/2015 (H1N1).
Contagio dell’influenza
In generale si ha la capacità di contagiare un’altra persona anche dal giorno prima rispetto alla comparsa dei sintomi dell’influenza. Inoltre si può trasmettere il virus influenzale anche fino a sette giorni dopo la manifestazione della patologia. Per questo, anche se non manifestiamo i sintomi, potremmo essere contagiosi. In alcuni casi addirittura una persona può trasmettere il virus senza la comparsa di un quadro sintomatologico evidente.
Solitamente la trasmissione del virus avviene tramite le gocce di saliva che si diffondono nell’aria quando si parla, si tossisce o si starnutisce. Queste minuscole particelle possono entrare nell’apparato respiratorio ed essere inalate nei polmoni, causando la malattia. È più raro il contagio che avviene toccando una superficie contaminata e portandosi le mani alla bocca o al naso.
Per evitare il contagio bisognerebbe stare un po’ lontani dalle persone con influenza. Per questo motivo, in caso di manifestazione della patologia, è sempre bene restare per qualche giorno a casa, per evitare una diffusione maggiore del virus. Un’azione importante per la prevenzione dell’influenza consiste nel lavarsi bene le mani con acqua e sapone, oltre a non condividere posate, piatti e biancheria se non sono sufficientemente lavati.
Cura dell’influenza
Nella maggior parte dei casi non è necessario ricorrere ad un consulto con il medico o ai farmaci. Ricordiamo che gli antibiotici non hanno alcun effetto contro i virus dell’influenza. In molte situazioni i sintomi sono leggeri e non richiedono una grande attenzione.
Nel caso in cui si è soggetti a rischio è opportuno contattare il medico di fiducia. Sono maggiormente a rischio di complicazioni da influenza le donne in gravidanza, i pazienti con malattie croniche, i bambini piccoli e gli anziani sopra i 65 anni di età. Sarà il medico a stabilire se è il caso di intraprendere un percorso di terapia e se effettuare altri esami.
In caso di sintomi lievi non è il caso di recarsi al pronto soccorso, il cui aiuto dovrebbe essere richiesto solo in situazioni gravi. Se siete preoccupati, chiedete prima un consiglio al vostro medico di fiducia.