Seppure gli studiosi ancora non ne hanno dato una definizione precisa, possiamo definire l’intelligenza come la capacità di affrontare e risolvere positivamente ogni situazione e problematica. Nel caso della specie umana e di quelle animali entrano a far parte di tale processo anche facoltà di tipo cognitivo ed emotivo. Solitamente l’intelligenza viene attribuita alle sole specie animali, anche se al giorno d’oggi alcuni studiosi indicano come intelligenti alcune tipologie di piante che si comportano in modo tale da permettere la propria sopravvivenza in luoghi anche molto ostili. L’ultima novità nel campo della ricerca sull’intelligenza porta alcune macchine a riprodurre quella umana, parliamo in questo caso della cosiddetta intelligenza artificiale.
L’intelligenza umana
Fra tutte le tipologie di intelligenza, quella umana è sicuramente la più evoluta, grazie alla presenza di una proteina che assicura lo sviluppo ed il buon funzionamento dei neuroni che si trovano nella corteccia cerebrale, in cui risiedono le funzioni cognitive più complesse, come ad esempio il pensiero. Tale scoperta si deve ad un gruppo di ricercatori che hanno scoperto come l’azione di questa proteina, chiamata enzima GSK3, contribuisca ad espandere la corteccia e favorire le connessioni neuronali.
Il quoziente intellettivo
Sono stati effettuati diversi studi per misurare correttamente l’intelligenza e tutt’ora i pareri sono divisi fra chi crede che dipenda maggiormente da fattori genetici e da chi assegna più importanza ai fattori ambientali provenienti dall’esterno. In realtà occorre l’unione di entrambi.
Di certo, uno dei test più conosciuti è quello del quoziente intellettivo, ossia un punteggio che è il risultato di diversi test, che si prefigge lo scopo di misurare o valutare l’intelligenza ovvero lo sviluppo cognitivo dell’individuo: da una scala da 40 a 160, una persona nella media ha un punteggio che va da 92 a 109.
Ovviamente coloro che hanno un punteggio minore sono considerati con un’intelligenza inferiore alla media. Al contrario chi supera i 109 è considerato particolarmente intelligente. Per saperne di più e scoprire quanto sei intelligente puoi usare questo sito internet testqionline.com/ che ti permetterà, in pochi minuti di ottenere anche un punteggio numerico.
Quali sono i fattori che determinano l’intelligenza umana?
Come abbiamo già specificato, il quoziente intellettivo può essere influenzato dal codice genetico. In realtà devono essere presenti anche diversi fattori. Infatti, non è solo merito dei nostri cromosomi, ma c’è bisogno di:
- un ambiente favorevole, così come di un cervello ricettivo: in sostanza bisogna condurre una vita volta a potenziare al massimo le capacità cognitive. L’intelligenza è fortemente influenzata da un contesto sociale favorevole: buona famiglia, educazione corretta data da una buona assistenza scolastica e dal ruolo importantissimo dei genitori, una comunità adeguata;
- un vincolo sicuro con la madre caratterizzato dallo scambio emotivo costante, infatti uno studio condotto all’Università di Glasgow ha dimostrato che i geni associati alle funzioni cognitive si ereditano principalmente dalle madri;
- una crescita sana in un ambiente positivo;
- una corretta nutrizione.
Cosa danneggia lo sviluppo dell’intelligenza umana?
Al contrario, l’intelligenza e la creatività non riescono a svilupparsi quando trovano degli ostacoli. Parliamo di un ambiente sfavorevole in cui il soggetto non è motivato. In tal caso comunque la condizione non è permanente e il cervello può essere stimolato tramite la volontà e la curiosità del soggetto. Invece fattori più gravi e che portano a una permanenza di una scarsa intelligenza sono rappresentati da alcune patologie gravi che purtroppo rendono l’individuo incapace di sviluppare correttamente o del tutto le proprie connessioni neuronali.
Secondo alcuni recenti studi esiste una correlazione tra intelligenza ed esercizio fisico. Chi pratica regolarmente sport o svolge attività fisica stimola maggiormente il cervello accrescendo il livello di intelligenza. Pertanto, la pigrizia è uno dei fattori che danneggia le nostre capacità intellettive.