Microrganismi effettivi: cosa sono e perché sono utili

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microrganismi effettivi

Quando si parla di microrganismi effettivi ci si riferisce ad una combinazione di queste forme viventi rigenerative che esistono liberamente in natura e quindi non sono manipolate in alcun modo. La miscela si rivela particolarmente utile in vari campi; infatti aumenta la resistenza naturale del suolo, delle piante, dell’acqua, degli esseri umani e degli animali. I microrganismi effettivi tra l’altro vengono molto utilizzati in agricoltura poiché ottimizzano qualitativamente la fertilità del suolo, nonché la crescita delle colture.

Come si presentano i microrganismi effettivi?

I microrganismi effettivi rappresentano una delle tecnologie microbiche più popolari attualmente utilizzate in tutto il mondo e si presentano in forma liquida. Le applicazioni nell’agricoltura, nel bestiame, nella pulizia ambientale (corsi d’acqua inquinati, laghi e lagune) e nell’industria sanitaria rendono chiaro il concetto del loro sfruttamento da parte dell’uomo che tra l’altro può contare su una miscela non dannosa, non patogena, per nulla geneticamente modificata né tantomeno sintetizzata chimicamente.

L’utilizzo dei microrganismi effettivi in agricoltura

Molti agricoltori utilizzano i microrganismi effettivi per ridurre sensibilmente la dipendenza da fertilizzanti, prodotti chimici e pesticidi. Inoltre li usano per il ripristino di terreni inquinati o degradati e per risolvere tutti i tipi di problemi ambientali come l’inquinamento dell’acqua e dell’aria.

In orticoltura, frutticoltura e floricoltura così come in casa, il riciclaggio dei rifiuti di cucina e la loro trasformazione in materiale organico prezioso è un tipico esempio di microrganismi effettivi. Premesso ciò, va altresì aggiunto che anche in giardino sono utili poiché tendono a migliorare la struttura del suolo, ad aumentare la produttività e sopprimere sia le malattie che le erbacce infestanti.

L’uso dei microrganismi in zootecnia

Nella pesca, negli acquari e nelle piscine ma anche nel caso dell’igiene personale del corpo e per la prevenzione e il trattamento dei problemi di salute i microrganismi effettivi svolgono un ruolo primario

Infatti è importante sapere che questa miscela è composta da ben 80 diversi tipi efficaci che risultano ideali per la prevenzione di tantissime malattie e ciascuno di essi ha un compito specifico. Inoltre, questi microrganismi agiscono in sinergia tra loro e ciò significa che migliorano il funzionamento reciproco.

I microrganismi effettivi producono sostanze bioattive

I microrganismi esistenti in natura non necessitano di modifiche o manipolazioni e vengono coltivati secondo un metodo specifico alcuni dei quali sono noti per la produzione di sostanze bioattive come vitamine, ormoni, enzimi, antiossidanti e antibiotici che possono migliorare direttamente o indirettamente la crescita e la protezione delle piante.

I microrganismi effettivi tra l’altro sono stati utilizzati in medicina e nella lavorazione degli alimenti per molti anni, il che fornisce un’indicazione su quanto siano sicuri da usare.

Le varie tipologie di microrganismi effettivi

I microrganismi effettivi si possono classificare in quattro famiglie ben distinte tra loro e che sono le seguenti.

Fermenti lattici

Questi batteri si differenziano per le loro potenti proprietà sterilizzanti senza contare che sopprimono i microrganismi nocivi e incoraggiano la rapida scomposizione delle sostanze organiche. Inoltre, possono interdire la riproduzione del Fusarium ovvero un fungo parassita e dunque molto dannoso per uomini, animali e piante.

Lieviti

Producono sostanze antimicrobiche e utili per la crescita delle piante. I loro metaboliti sono cibo per altri batteri come i gruppi dell’acido lattico e degli actinomiceti.

Actinomiceti

Sopprimono funghi e batteri nocivi e possono convivere con quelli presenti in modo naturale nei processi di fotosintesi.

Batteri fotosintetici

Questi tipi di batteri svolgono il ruolo principale nell’attività di tutti i microrganismi effettivi in quanto sintetizzano sostanze utili dalle secrezioni di radici, materia organica e gas nocivi (es. idrogeno solforato) utilizzando la luce solare e il calore del suolo come fonti di energia. Inoltre ottimizzano l’uso della luce solare e di conseguenza anche il processo di fotosintesi clorofilliana delle piante.