Giudicare una persona senza conoscerla
Può capitare di ritrovarsi ad essere giudicati dagli altri e a riflettere le loro opinioni su noi stessi. Quando si è eccessivamente sensibili nei confronti dei discorsi che gli altri fanno su di noi, è come se ci sentissimo pizzicati ogni volta che qualcuno dice qualcosa che ci tocca personalmente. L’ipersensibilità, che spesso è una buona dote, può portare ad un eccesso di preoccupazioni per il giudizio altrui.
Si finisce così col chiudersi a riccio, scegliendo una specie di isolamento volontario, che elimina i contatti con gli altri e allo stesso tempo i confronti. Ma spesso abbiamo più paura di essere stimolati dal giudizio altrui a riflettere su noi stessi e a giudicarci male. L’opinione degli altri che riteniamo “pericolosa” è in realtà la nostra, in un gioco di specchi, da cui è difficile uscire.
Come non giudicarsi
Pensiamo per un attimo che i giudizi degli altri non debbano per forza ferire, inducendoci a rompere i contatti sociali. Ascoltiamo più noi stessi e convinciamoci che a volte il giudizio che ci appare spinoso non debba tradursi per forza in una ferita difficile da rimarginare. A volte quelle che sembrano gratuite espressioni di cattiveria possono servirci per pungerci ad uscire dal nostro gusto, a stimolare in noi il desiderio di cambiamento.
E’ molto facile puntare sulla discrezione, quasi a voler passare da questa vita su un tappeto invisibile. Tuttavia ci si mette molto più in gioco, se ci si espone ai contatti con gli altri e se si colgono le occasioni dei giudizi degli altri non come semplice riflesso del giudizio cattivo che possiamo avere nei confronti di noi stessi, ma come possibilità per crescere.
Scopriremo che anche l’eccessivo rispetto che molti mostrano nei nostri confronti è soltanto falso e che forse ci rispettano troppo perché non importa loro tanto di noi. Andiamo verso la scoperta delle relazioni autentiche.
Ho letto con piacere questo articolo perché presenta l’emozione del “giudizio” (verso noi stessi e verso gli altri), da un punto di vista diverso da quello che comunemente viene formulato. In effetti, le critiche che muoviamo verso la nostra persona, possono avere radici antiche e fare da base al freno che sperimentiamo nelle relazioni in generale. Ma l’articolo va oltre questa spiegazione e presenta il “giudizio” nelle varianti che interessano anche un “prossimo” distratto e poco interessato. Un’analisi a mio avviso originale che stimola la riflessione.
Grazie per la condivisione.
Vitiana Paola Montana
Cara Vitiana, il giudizio nei confronti di noi stessi spesso è proprio un’arma a doppio taglio, che non ci permette di liberarci dai nostri pesi, per consentirci di volare alla scoperta di tante potenzialità che abbiamo in noi. Soltanto se riuscissimo a credere di più in noi stessi e a sospendere ogni tipo di critica, penso che otterremmo gli strumenti giusti per migliorarci. Grazie per la tua riflessione.
Concordo pienamente. Come spiego nel mio libro dedicato alla Creatività, molto spesso i talenti migliori che possediamo vengono soffocati dal “giudizio” limitante che noi stessi emettiamo nei nostri confronti. Riconoscere il proprio valore personale e contemporaneamente anche il valore altrui, è di certo la chiave di lettura per un’esistenza piena e felice.
Grazie.
Vitiana Paola Montana